Digital Fabrication: di cosa si tratta? Let’s go makers!

Ormai è il modo più impiegato per produrre piccoli oggetti e prototipi per progetti. Cerchiamo di rispondere alle vostre domande più frequenti con delle piccole tips utili alla comprensione!

Di cosa si tratta?

Per digital fabrication (o fabbing) intendiamo il processo (workflow) attraverso cui è possibile creare oggetti tridimensionali partendo da disegni digitali: dal file vettoriale all’oggetto fisico. Tre step fondamentali: progettazione – preparazione – fabbricazione.

Come si ottengono questi prodotti?

Facile! Per “sottrazione” o “addizione”. Ci spieghiamo meglio: esistono tecnologie di produzione che utilizzano laser cutter o frese a controllo numerico (CNC) dalle quali si ricavano oggetti tagliando, incidendo la superficie. Quando parliamo di “addizione” ci riferiamo invece a quelle tecniche che generano oggetti sovrapponendo sottili strati di materiale (ad esempio, la famosa stampa 3D, ne parliamo qui).

In base a cosa posso scegliere?

Dal punto di vista prettamente ecologico-ambientale se lavoriamo con tecniche di sottrazione, il workflow potrebbe lasciarci con scarti di materiale di lavorazione inutilizzabili o potrebbe richiedere l’impiego di stampi ed altre attrezzature. Tutto ciò non avviene con le tecniche addittive le quali, tra l’altro, vantano applicabilità con diversi materiali tra cui plastica, ceramica e metallo.

A chi posso rivolgermi?

Certamente rivolgersi a dei professionisti è sempre la scelta migliore ma nulla vieta di sperimentare anche in autonomia! Recati presso un FabLab regionale o segui un corso di avviamento, scoprirai le potenzialità della prototipazione rapida, riuscirai a creare modelli verosimili prima di passare alla produzione in serie, valutando così criticità e punti di forza del tuo progetto.

Da dove iniziare?

Probabilmente avere una buona base di CAD e di modellazione 3D, mesh e nuvole di punti potrebbe facilitare il lavoro ma soprattutto potrebbe renderti più autonomo! Gli strumenti di Digital Fabrication garantiscono ampia libertà dal punto di vista del design ma bisogna conoscere in modo accurato tutte le possibilità e i limiti della macchina stessa con cui si realizza un prototipo, quali sono le caratteristiche del materiale impiegato, del software e del procedimento messi in atto.

Sperimentare è il nostro consiglio!

Quanto costa realizzare un prototipo digitale?

Questo dipende un po’ da ciò che si vuole realizzare, grandezza inclusa, ma non ci sentiamo di dire che sia qualcosa di inaccessibile (anche perché, lo ricordiamo, ci sono i FabLab!).

Ormai tantissime realtà di sono aperte al mondo Digital (Digital Fabrication e Digital Manufacturing) intuendo le potenzialità della questione. Noto a partire dagli anni ’90, il settore è ormai in crescita inarrestabile, grazie anche alle grandi Maker Faire.

Si semplifica così l’ingegnerizzazione non solo con le attività di stampa 3D ma anche con l’uso di software e IoT (Internet of Things), Social Media Collaboration, Cloud Computing che stanno letteralmente rivoluzionando l’arte del “maker“. Si riducono tempi di realizzazione, costi e si giunge a prodotti sempre più performanti aprendo così il mercato a tecnologie sempre aggiornate.

Se l’argomento ti interessa, cerchi consigli ma non sai da dove partire clicca qui!

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